Il colpo di frusta è un particolare trauma che colpisce la parte superiore della colonna vertebrale, il tratto cervicale.
Avviene un’improvvisa iperestensione seguita immediatamente da una iperflessione.
La modalità in cui più frequentemente avviene un colpo di frusta è il tamponamento in auto.
Colpo di frusta: come avviene?
Proviamo a chiarire meglio la dinamica di quello che succede durante un incidente stradale di questo tipo, cioè quando una macchina ci colpisce inaspettatamente da dietro.
Il nostro corpo viene spinto in avanti, e contemporaneamente la forza d’inerzia genera uno spostamento relativo della nostra testa indietro. Successivamente il nostro corpo viene trattenuto dalla cintura di sicurezza e dalla nostra reazione di difesa, causando uno spostamento relativo della nostra testa in avanti.
Movimento improvviso e violento all’indietro seguito da uno altrettanto dannoso in avanti, proprio come il colpo di frusta del celebre Indiana Jones.
Nel particolare caso del tamponamento automobilistico ci sono due fattori che possono influenzare significativamente l’esito dell’incidente e ridurre l’effetto del cosiddetto “colpo di frusta”.
Durante il movimento di iperestensione è possibile ridurre i danni se il poggiatesta è posizionato in maniera corretta (distante alcuni centimetri dalla testa). Durante il movimento di iperflessione le conseguenze possono essere meno gravi in presenza di un airbag ben calibrato.
Avviene quindi proprio quel doppio movimento che abbiamo descritto all’inizio: una iperestensione seguita da una iperflessione.
Il prefisso “iper” sottolinea che il movimento va oltre quanto fisiologicamente permesso dalle strutture articolari e di contenimento, che possono quindi essere irritate o lesionate, anche in maniera importante. Fortunatamente il nostro corpo conserva una possibilità di movimento che eccede quello fisiologico prima di oltrepassare la barriera anatomica, oltre la quale invece potrebbe essere seriamente compromessa l’integrità articolare, anche dal punto di vista osseo.

Colpo di frusta – osteopata
Colpo di frusta: tornare a stare bene con l’osteopata
Proprio in ragione del principio che il corpo umano è un tutt’uno, nel senso che ogni struttura che lo compone è in relazione col resto del corpo dal punto di vista meccanico, fasciale, neurologico e vascolare, risulta evidente che in seguito a un colpo di frusta in realtà spesso non è coinvolta esclusivamente la regione del tratto cervicale, ma direttamente o indirettamente insorgono disfunzioni anche in altre regioni del corpo, prime tra tutte la regione cranica (con comparsa di alterazioni neurovegetative come mal di testa, nausea, vertigini…) e quella toracica (frequentemente con blocchi a livello del tratto dorsale della colonna vertebrale).
Altra occorrenza tutt’altro che rara è la comparsa di una sintomatologia di tipo neurologico, soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento del plesso brachiale, con irradiazione del dolore, formicolii o altre alterazioni della sensibilità sulla spalla o lungo il braccio fino a coinvolgere eventualmente anche le dita della mano.
Un interessante articolo pubblicato sull’autorevole rivista The Journal of the American Osteopathic Association, “Whiplash as a total-body injury”, sottolinea proprio quanto sia importante valutare in maniera completa un paziente che ha subito un colpo di frusta.
Appare chiaro che l’osteopata non potrà quindi limitarsi a una valutazione del collo del paziente, ma, come sempre del resto, dovrà inevitabilmente estendere la propria osservazione a tutta la persona. Solo in questo modo dimostrerà di affrontare seriamente la problematica che il paziente gli espone, con un conseguente maggior beneficio.
Infine, è importante sottolineare che con un approccio osteopatico è possibile affrontare problematiche derivanti da un colpo di frusta sia in una fase acuta e subacuta, sia a distanza di tempo. Infatti, anche dopo mesi, se non anni, un trauma di questo genere può lasciare una sintomatologia più o meno specifica del tratto cervicale della colonna vertebrale, soprattutto se la persona non è stata trattata adeguatamente nella prima fase o se comunque il quadro disfunzionale presentato dopo il trauma era di particolare complessità.
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