Che cosa indicano i termini cefalea, emicrania e mal di testa?
Prima di tutto proviamo assieme a fare un po’ di chiarezza, a capire di cosa stiamo parlando. Successivamente arriveremo al punto della questione: cosa si può fare per stare meglio?
Per orientarci meglio in questo argomento, ricordiamo che dai dati dell’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) scopriamo che quasi il 50% della popolazione mondiale ha sofferto almeno una volta nella propria vita di mal di testa, e il 12% di emicrania. Ne sono maggiormente colpite le donne rispetto agli uomini (fino a 3:1), soprattutto in età fertile.
Sono dati impressionanti, e descrivono un quadro sanitario molto più vasto di quanto si possa pensare.
Proprio per questo è importante conoscere l’argomento e non sottovalutarlo.
Mal di testa, cefalea, emicrania: che cosa sono?
Iniziamo col dire che cefalea è un termine tecnico che descrive una situazione di dolore percepito nella regione della testa. Mentre l’emicrania è un tipo di cefalea.
Quindi cefalea è un termine molto generico, sinonimo di mal di testa, che si presta a descrivere genericamente la localizzazione dei sintomi piuttosto che indicare una vera e propria diagnosi. Infatti con cefalea non solo non si vuole, e non si può, individuare le cause del dolore percepito, ma non si descrivono nemmeno le sue caratteristiche, quali ad esempio intensità e frequenza.
In generale, si avverte un mal di testa nel momento in cui c’è una stimolazione delle terminazioni nervose dolorifiche della testa, presenti all’interno e all’esterno del cranio. Ma ricordo che il tessuto cerebrale, il cervello, non ne possiede, quindi non può manifestare direttamente un senso di dolore.
Classificazione
L’International Headache Society (IHS) ha classificato i mal di testa dividendoli prima di tutto in primari e secondari.
- Primari: il dolore costituisce di per sé la malattia, e può insorgere a causa di uno scorretto stile di vita, da fattori ambientali e ormonali. L’origine del disturbo è incerta e dubbia, nel senso che il mal di testa è la malattia vera e propria e non è causato da altri problemi, come nel caso delle cefalee secondarie.
- Secondari: il dolore rappresenta il sintomo di un’altra patologia in atto. Le cause più frequenti sono: sinusite, influenza, digiuno prolungato e forte stress.
Le cefalee primarie sono le più diffuse, e ne identifichiamo principalmente 3, ciascuna con specifiche caratteristiche:
- Emicrania: il dolore è prevalentemente pulsante, interessa più spesso una metà del cranio e frequentemente si accompagna a nausea o vomito, ipersensibilità a luce (fotofobia), rumore (iperacusia) e odori (iperosmia). Può essere con o senza aura.
- Cefalea tensiva: il dolore si manifesta in entrambi i lati della testa ed è spesso associato a periodi intensi di stress. È un dolore non pulsante, bensì che stringe la testa o che grava come un peso.
- Cefalea a grappolo: meno frequente delle precedenti, il dolore è sempre molto intenso ma di breve durata e colpisce la zona temporale (tra occhio e orecchio) ed una metà del volto. Si possono avere anche più episodi nello stesso giorno, può insorgere anche di notte o ad orari fissi durante il giorno.
A queste cefalee dobbiamo aggiungere anche le nevralgie craniche o cervicali superiori. Le più diffuse sono la nevralgia del trigemino e la nevralgia occipitale. In questi casi c’è un interessamento specifico del V nervo cranico (appunto, il Trigemino), in una o più delle sue branche (oftalmica, mascellare, mandibolare), o dei due primi nervi cranici cervicali.
Purtroppo ad oggi la diagnosi di cefalea è ancora molto acerba. Una gran maggioranza delle persone che soffre di mal di testa non riesce ad avere una vera e propria diagnosi, che individui e descriva realmente le cause sottostanti. Molto spesso la diagnosi è generale e descrittiva dei sintomi.
Mal di testa, cefalea, emicrania: cosa fare?
Il primo passo da fare è un inquadramento specialistico. Quantomeno un tentativo diagnostico con un medico specialista esperto in cefalee è importante farlo. Ricordo che spetta esclusivamente al medico il compito di fare una diagnosi.
L’osteopata può essere molto utile nell’affrontare problematiche di mal di testa, soprattutto nel tentativo di ridurre il più possibile gli stimoli irritativi responsabili del dolore.
L’osteopata ricerca le cause che possono aver portato all’aumento della stimolazione dolorosa a livello del cranio. E per farlo, come sempre, si rifà ai principi fondamentali dell’osteopatia.
Le cause che sottendono ai mal di testa possono essere molteplici. Possono consistere in una restrizione del normale afflusso arterioso o del ritorno venoso cranico, e per questo sono da considerare in particolare i rapporti tra i vasi, le ossa del cranio ed i tessuti molli peri-cranici. Altre possono derivare da una meccanica cranio sacrale disfunzionale. Una condizione di tensione dei muscoli che avvolgono il cranio, muscoli masticatori compresi. Una disfunzione cranica a carico dell’orbita o delle alte vie aeree. Problematiche di organi o strutture extra-craniche, come ad esempio la colonna cervicale, l’osso sacro, il mediastino, in virtù della continuità tra le fasce del corpo e la dura madre intracranica. Altre cause importanti possono essere riscontrate a livello dell’apparato digerente.
Scopri come mai l’osteopata mette le mani sulla testa dei pazienti.
Cosa può fare l’osteopatia?
Il trattamento osteopatico può essere utilizzato come una integrazione e supporto al trattamento farmacologico nella gestione del mal di testa. La collaborazione sinergica dell’osteopata con altri professionisti può significare un’importante strategia di intervento, a cominciare proprio dal neurologo. Scopri come funziona un trattamento osteopatico QUI.
Alcuni studi rivelano che gli effetti positivi del trattamento osteopatico sulla gestione del mal di testa, potrebbero essere dovuti alle modificazioni neurochimiche, quali le concentrazioni di oppioidi e di serotonina che il trattamento osteopatico va a stimolare.
Il trattamento osteopatico per la cefalea non può dirsi a priori efficace al 100%. Infatti, ogni persona è unica, e anche il proprio mal di testa lo è. Quindi il trattamento con l’osteopata è un percorso volto a cercare sempre più a fondo le molteplici concause che sostengono il dolore, seguendo i principi osteopatici, in modo tale da poterle affrontare e risolvere nel modo più adeguato possibile.
Nella maggior parte delle problematiche legate al mal di testa si trova beneficio con un percorso osteopatico, con una percentuale di miglioramento variabile.
L’obbiettivo finale è sempre la ricerca del benessere del paziente, puntando quindi all’incremento della qualità della vita. E questo lo si può vedere anche soggettivamente osservando la variazione di quanto il mal di testa incide sul lavoro o studio e sulla vita privata.
Per valutare il percorso e l’efficacia dei trattamenti osteopatici sono solito riferirmi ad alcuni criteri “non osteopatici”, quindi valutabili dal paziente stesso e non solo da me.
In particolare i parametri che utilizzo sono 3:
- Frequenza degli episodi.
- Intensità media e dei singoli episodi.
- Quantità e tipologia di farmaci assunti.
In questo modo è possibile rendere più oggettivo un percorso spesso molto complesso e articolato.
Possiamo valutare assieme il tuo mal di testa, individuando quale può essere la strada migliore da percorrere.
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