“Dottore ho la cervicale.” La risposta non potrebbe che essere “menomale!”

Ovviamente sto parlando di una risposta scherzosa. Non sempre posso darla.

Ma facciamo un passo indietro e capiamo meglio perché dovrei rispondere così, apparentemente rallegrandomi del dolore del mio paziente.

Il motivo che sta alla base di questo articolo è molto semplice e nobile, di carattere divulgativo. Si rende ora necessario svelare una grande verità, di cui ancora qualcuno non è consapevole: tutti abbiamo la cervicale.

Stiamo parlando di quella porzione del nostro corpo delimitata in alto dalla testa e in basso dal torace, che è appunto il tratto cervicale: il collo.

La cervicale non è quindi un sintomo, né tantomeno una patologia: è una regione del nostro corpo.

Proprio per questo menomale che tutti ne abbiamo una, che a volte è davvero motivo di consulto per un trattamento osteopatico.

Il tratto cervicale si caratterizza di 7 vertebre. Le prime due sono molto particolari, diverse da tutte le altre, tanto da essere le uniche a meritarsi un nome specifico: la prima si chiama Atlante e la seconda Epistrofeo.

 

Vertebre Cervicali

Vertebre Cervicali

Proviamo solo per un istante a immaginare una persona senza collo. Avrebbe la testa direttamente attaccata al torace, le orecchie si appoggerebbero alle spalle, la bocca probabilmente non riuscirebbe ad aprirsi e non potremmo girare la testa da nessuna parte.

Risulta evidente che tutti noi abbiamo il collo. Anche se in realtà non sempre è così, o almeno non è come ce lo potremmo immaginare.

Ci sono sporadici casi in cui alcune malattie rare possono presentare delle malformazioni particolarmente gravi della colonna vertebrale. In alcuni casi è stata addirittura riscontrata una agenesia totale o parziale delle vertebre cervicali, cioè l’assenza del loro sviluppo. Questo succede ad esempio nella sindrome di Klippel-Feil.

In realtà ci sono poi persone che, pur non essendo affette da alcuna patologia gravissima, sembrano (solo apparentemente) sprovviste di collo.

Maurizio Costanzo

Maurizio Costanzo

Certo, questo potrebbe apparire come un esercizio linguistico. Ma in realtà vuole essere una piccola rivincita goliardica di un osteopata dopo aver raggiunto quota 1000 pazienti apparentemente affetti da questa terribile problematica: avere la cervicale.